venerdì 25 novembre 2011

Felix Lalù, Mickey Rourke e The Bastard Sons of Dioniso


Era inverno e il disco era ancora un miraggio. Si ascoltava le canzoni registrate dai Bastard in sala prove. C'era questa qua che per me era la meglio, musicalmente parlando: aveva quella gloriosità drammatica che hanno i pezzoni, il che mi ha fatto pensare a The Wrestler. Gli ho detto questa. Mickey Rourke è uno dei miei miti (tanto che la rubrica di cinema di questo blog si chiama "Il cinema visto da uno che gli piace Mickey Rourke"). In realtà dei film vecchi ho visto solo Barfly e Harley Davidson & Marlboro Man, ma uno con la faccia da fighetto che molla il cinema per farsi prendere a pugni è comunque un ghello.
In The Wrestler Mickey Rourke interpreta un wrestler che è stato famoso ma che a quarant'anni s'è sputtanato tutto: gloria, soldi, famiglia. In questo film torna con un ruolo da protagonista dopo vent'anni, dopo il successo l'abbandono, il tentativo di carriera da pugile, la faccia sformata e chissà quanti superalcolici. Sono fin troppe le analogie tra il buon Mickey e il personaggio che interpreta.
L'ho detto ai ragazzi e i ragazzi m'han detto scrivici su una canzone. C'era già il nananà del Wice, nananà contro il quale ho bestemmiato un tot di santi ma alla fine ce l'ho fatta. Io la chiamavo Mickey Rourke ma poi s'è deciso di tenere la parte di un verso che ci sembrava rappresentativa: le cicatrici sono le uniche cose che Mickey Rourke può lucidarsi.
Qua sotto c'è la versione disco e la versione acustica girata in montagna.

the Bastard Sons Of Dioniso - LUCIDARE I TAGLI by thebastardsonsofdioniso



Lucidare i tagli

Alla fine dello show
la lama del sipario
diventa il mio sudario
ecco il vostro grande eroe
che tarda con l'affitto
fatica a stare dritto
sconfitto

No, io non ci sto più
se sono Mickey Rourke
è ora che mi svegli
a lucidare i tagli
a fare i miei bagagli

Chiuso nella mia roulotte
ho vinto una battaglia
ma perderò la guerra
nel mio cerchio sopra il ring
m'illumino d'immenso
chissà se ha ancora senso
e penso
nessuno capirà

No, io non ci sto più
se sono Mickey Rourke
è ora che mi svegli
e faccia i miei bagagli
e bermi il mio cachet
magro e sai perché
la gloria è una ferita
e certo non conforta
la giovinezza è tanto bella
quanto corta

e se la folla insiste
non vale contraddirla
godi le sue urla
eh già non si resiste
io plano nel mio giorno
qui non c'è ritorno

No, io non ci sto più
qui dentro Mickey Rourke
fa un freddo che mi sfascia
io tra un po' m'accascio
perché lo sai che
no, non mi sento giù
ma l'aldiquà lo giuro
picchia troppo duro
si fionda come un Tyson
che ti sfonda dal futuro
e la sutura no
non basta più

No che non torno
giuro che è il mio giorno

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